La Camminata Consapevole
- Dott.ssa Loredana Vistarini
- 22 mar
- Tempo di lettura: 1 min

Questa estate, durante il residenziale che tengo al mare ogni anno, ho proposto ai partecipanti (e mi sono concessa) ogni pomeriggio, al tramonto, una camminata consapevole in riva al mare. Ed è facile immaginare che l’esercizio in sé, svolto in quel contesto, ha regalato a tutti noi, un vero piacere sensoriale, nel sentire il massaggio della sabbia sotto i piedi o lasciarsi lambire la pelle delle gambe dalle onde che, delicatamente, si infrangevano sulla riva. Verso la fine del corso però, un partecipante mi ha chiesto: dottoressa, ma tutto il resto dell’anno, senza la spiaggia e senza il mare, sarà più difficile sviluppare consapevolezza!
Allora, l’idea che la camminata (come del resto ogni altro esercizio di consapevolezza) debba necessitare di condizioni ideali per farlo è molto radicata, ma non è corretta.
Certo, mentre stiamo raggiungendo una malga in piena montagna, o ci troviamo sulle sponde di un lago o in riva al mare, la natura ci regalerà la sua immensa bellezza (come corollario alla nostra pratica)…. Ma è importante ricordare, che la qualità della nostra presenza mentale durante l’esercizio, non dipende da quanta meraviglia abbiamo intorno!
Nella fattispecie la camminata consapevole, utilizza la percezione del contatto delle piante dei piedi con la base, (qualsiasi essa sia) per mantenere la nostra mente ancorata alle sensazioni dei piedi e delle gambe senza divagare: possiamo quindi farla in qualsiasi momento del giorno e dovunque ci troviamo, perfino nel corridoio di casa o in una piccola stanza! Basta decidere di farlo e soprattutto, accogliere le condizioni che abbiamo a disposizione per poterlo fare, qualsiasi esse siano…
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