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Patologie Organiche


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Numerosi studi pongono l’attenzione sul complesso legame tra corpo e mente. Mettono in evidenza come la percezione di uno stimolo doloroso, fisico o psichico, e la reazione ad esso sia condizionata dalla qualità del nostro stato mentale che influisce anche sulle prospettive di sopportazione e guarigione della malattia.

Dalle più recenti ricerche attraverso la neuroimaging si rileva inoltre che le aree cerebrali impegnate nella risposta al dolore fisico e a quello psichico sono le stesse, segno che la distinzione tra i due tipi di sofferenza è in definitiva arbitraria.


Esiste un solo tipo di sofferenza percepito, non importa quale ne sia la fonte, il cui livello è per la maggior parte dovuto alle immagini mentali che (per un meccanismo implicito di associazione), questo evoca e allo stile di coping che, in modo automatico, la persona mette in moto per affrontare l’evento doloroso.

Il dolore cronico presente nelle malattie degenerative, neurologiche, oncologiche, specie nelle fasi avanzate e terminali di malattia, assume dunque caratteristiche di dolore globale, legato a motivazioni fisiche, psicologiche e sociali, come evidenziato nei documenti dell’ OMS.

L’incontro con la malattia (in particolare con le patologie organiche gravi e con il dolore cronico invalidante) richiede un tale cambiamento di vita che rischia di intaccare lo stesso senso di identità della persona: questo può essere vissuto con profonda angoscia e avversione, ansia, depressione, che inevitabilmente influisce sulla soglia della percezione del dolore, provoca un logoramento psicofisico e un aggravamento della stessa patologia organica

Da qui l’importanza – per sostenere, contenere e accompagnare l’esperienza della malattia grave ed invalidante – di coltivare uno stato mentale mindful che permetta di attraversare le situazioni difficili della vita rimanendo il più possibile stabili e centrati, presenti a quello che c’è, così com’è, nell’attimo in cui accade, senza giudizio.La Mindfulness, nella sua valenza clinica, nasce proprio nel contesto delle patologie organiche, e ne è stata validata e confermata l’efficacia in questi ultimi decenni da ricerche svolte grazie a  nuove tecnologie neuroscientifiche (brain imaging). Sono stati misurati gli effetti positivi: sulla salute, sull’equilibrio psicofisico (confermate da ricerche sui valori sul sistema immunitario, endocrino, cardio-circolatorio) e sulla qualità di vita degli individui, ed è applicata ormai sia in moltissimi ospedali sia negli Stati uniti che in Europa.

La Mindfulness è utilizzata per una varietà di patologie, quali:

  • Dolori cronici

  • Malattie cardiovascolari

  • Cancro

  • Malattie polmonari

  • Ipertensione

  • Cefalea

  • Disturbi del sonno

  • Disturbi d’ansia e attacchi di panico

  • Disturbi digestivi connessi allo stress

  • Malattie della pelle

  • AIDS

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