Un corso/percorso…
È una condizione sine qua non, è caldamente consigliato, è anche tra le linee guida di ogni scuola per diventare istruttori Mindfulness che si rispetti: per proporre un MBSR l’istruttore (o il neo istruttore) deve avere, e soprattutto continuare a fare, esperienza di pratica personale. Deve cioè, dedicare del tempo, ogni giorno, alla sua personale pratica di mindfulness. Ma vi siete mai chiesti perché è così importante?
Già nella stesura, quando ancora era in embrione il primo Mindfulness Professional Training, del Centro Italiano studi Mindfulness (nel lontano 2009) se i contenuti, le applicazioni e il ruolo delle neuroscienze erano importanti per una buona conduzione del protocollo, questo aspetto mi è apparso subito, a dir poco, fondamentale. Ed è per questo che nel Corso per diventare istruttori di mindfulness, in tutte le sue edizioni, quasi la metà dell’intero ammontare complessivo delle ore di lezione, le ho dedicato proprio a questo: accompagnare passo passo il futuro istruttore, nella scoperta e nella coltivazione di alcune qualità attitudinali. Dall’incontro col proprio sentire corporeo, alla esplorazione di una mente quasi sempre molto giudicante, fino al mettere dei semini di gentilezza, pazienza, empatia e compassione, che ognuno poi avrebbe potuto annaffiare con i tempi e l’intensità congeniali.
In ogni week end del Mindfulness Professional Training, oltre ai temi propedeutici all’insegnamento ed alla conduzione di un protocollo, ho fortemente voluto dei laboratori esperienziali. Laboratori in cui le persone potevano incontrare se stesse e conoscersi, su un piano completamente diverso da quello in genere proposto in un qualsiasi corso di formazione.
La fioritura del nuovo
Ed è stato bello veder fiorire in ognuno, durante il percorso, atteggiamenti e comportamenti che venivano fuori pian piano e che nemmeno le persone stesse pensavano di avere. Se vi va, leggete dalla diretta esperienza dei partecipanti, nei post dedicati alle loro testimonianze, quanto questo aspetto sia stato importante per loro.
Proprio per questo quindi, durate il primo incontro del Corso di formazione, mi piace definire il Mindfulness Professional Training, un “corso/percorso”…. proprio perché l’attenzione mia e dei docenti, ha sempre seguito questo “fil rouge” sul quale poi è stato articolato tutto il percorso formativo.
Un istruttore che ha sperimentato e metabolizzato la consapevolezza (mindfulness) sulla sua pelle, in primis sarà in grado di guidare i suoi gruppi, in quanto conosce già quali difficoltà potrebbero incontrare e sa come gestirle. In secondo luogo, chi fa della pratica di consapevolezza il suo “centro di gravità permanente” (per parafrasare Battiato) aumenta, proprio perché va a lavorare su determinate aree cerebrali, il suo livello di spessore, di sensibilità, di empatia e di connessione relazionale, fino a quando per osmosi, questo meraviglioso bagaglio trasuderà dai gesti, si percepirà nella qualità delle parole, arriverà attraverso uno sguardo …. Ed è sicuro, farà la differenza!!!
Direttore scientifico: Loredana Vistarini (loredanavistarini@gmail.com)
Il Centro Italiano Studi Mindfulness
Il Centro Italiano Studi Mindfulness nasce nel 2007. Da allora propone la mindfulness ed i suoi protocolli in contesti ospedalieri, universitari, aziendali e presso la propria sede, a centinaia di persone. Ha svolto attività formativa e di ricerca anche in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma ed ha abilitato, finora, attraverso il suo Professional Training più di 500 Isruttori Mindfulness in tutta Italia.