Incontrare, accogliere, conoscere, e regolare le emozioni
Una giornata di lavoro sulle emozioni difficili: senso di colpa e vergogna.
Non devi essere buono.
Non devi trascinarti ginocchioni,
pentito, per cento miglia attraverso il deserto .
Devi soltanto permettere a quel mite animale, al tuo corpo, di amare ciò che ama.
Parlami della tua disperazione, io ti racconterò la mia.
Intanto, il mondo va avanti.
Intanto, il sole e gli splendenti sassolini della pioggia
attraversano i paesaggi,
passano sopra le praterie e gli alberi dalle profonde radici,
sopra le montagne e i fiumi.
Intanto, le oche selvatiche, alte nel limpido azzurro,
fanno nuovamente ritorno a casa.
Chiunque tu sia, per quanto tu possa essere solo,
il mondo si offre alla tua immaginazione,
ti manda il suo richiamo come le oche selvatiche, aspro ed eccitante:
annuncia incessantemente la tua appartenenza
alla famiglia delle cose.
Di Mary Oliver
Quando ci concediamo la possibilità di avvicinarci, un po’ più da vicino al disagio psichico, troviamo spesso schemi ricorrenti di pensiero o reazioni emotive abituali che, se non riconosciuti, contribuiscono a mantenere uno stato di sofferenza più o meno patologica e/o disfunzionale.
La qualità dei nostri stati mentali dipende molto dalla possibilità di “incontrare” e dalla capacità di “regolare” le nostre emozioni. Purtroppo non è sufficiente semplicemente dirsi “non devo provare questo” o “voglio smettere di pensare quello”; non è con la volontà, con il controllo o con la sostituzione dei pensieri negativi in positivi che possiamo impedire una automaticità consolidata. “Incontrare” significa smettere di scappare e imparare a guardare verso la propria sofferenza con gentilezza ed attenzione.
I training di mindfulness, aiutando a sviluppare consapevolezza attraverso pratiche e percorsi specifici, cambiano la qualità della nostra presenza mentale, aiutano a disinnescare la reattività permettendo una naturale trasformazione del panorama interiore.
…e dunque, siamo d’accordo anche sul fatto che l’osservazione di se stessi costituisca la chiave per evitare che le emozioni si trasformino in qualcosa di distruttivo …
(da un colloquio tra Paul Ekman e il Dalai Lama)
In questo incontro di pratica di consapevolezza verranno esplorati l’origine, il significato e l’espressione psico-fisica del senso di colpa e della vergogna. Insieme lavoreremo sulle strategie utili a riconoscerle, a contenerle e a trasformarle. Insieme cercheremo, attraverso pratiche di consapevolezza individuali e interpersonali:
– nuove possibilità di incontrare questi stati mentali difficili e doloros
– come mantenere un equilibrio interiore attraverso la messa a fuoco e l'accettazione delle sensazioni, delle emozioni e dei pensieri che vanno e vengono nella nostra mente e nel nostro corpo.
– come ascoltare e comunicare in modo consapevole e utile le nostre emozioni e accogliere quelle altrui.
Conduce il corso:
Dott.ssa Bianca Pescatori– Psicoterapeuta, svolge la libera professione come psicoterapeuta individuale e di gruppo. Conduce gruppi clinici nell'ambito della Mindfulness.?
Sede: Piazza dell'Unità 8, 00192 Roma
Data e orari:
Domenica 5 giugno (ore 10.00 – 18.00)
?
Il workshop è riservato ai soci dell'Associazione ? ?
Quota di partecipazione:
115 euro (comprensiva della quota associativa 2011)
80 euro per i Soci dell’Associazione
La quota di partecipazione richiesta non è da intendersi come pagamento di un servizio ma come contributo dei soci per coprire le spese organizzative e di gestione dell'evento.
Informazioni
Dott.ssa Marika Nuti
Segreteria Centro Italiano Studi Mindfulness
segreteriacentromindfulness@gmail.com
tel. Cell. 3771322782